Prima il carosello dell’Officina Ferrarese, poi le immortali Fiat 500 Alle 23 il rombo di cento Ferrari preannuncia il gran finale della Mille Miglia

Le cento e passa auto dell’Officina Ferrarese fanno corona attorno al Listone. In bella vista, di fianco al duomo, è parcheggiata una Ferrari Modena 360, una “rossa” che ti toglie il fiato. E’ fotografatissima. Tra gli ammiratori anche un pensionato, cerca l’angolatura giusta e scatta. Si sposta e scatta ancora. Scusi, era il sogno della sua vita? «No, no, si figuri non c’ho neanche la patente, però mi sono sempre piaciute». Sono neanche le otto di sera e Antonio De Marco, pugliese di nascita e ferrarese d’adozione, si accomiata: «Ora vado a cena, ma poi torno». Il pubblico della Mille Miglia è così: composito e imprevedibile. Qualche volta perfino accidentale. Come la toscana Barbara, che si affaccia in piazza Castello insieme ad Alessandro, il fidanzato ferrarese. «Vengo da Firenze, ma non sono qui per la Mille Miglia, sono venuta a Ferrara per la Mannoia… e per Alessandro». «Incredibile – fa lui – la Mannoia e la Mille Miglia nella stessa sera, quando usciamo da teatro torniamo a vedere le macchine. Chissà che traffico stasera, per non sbagliare abbiamo preso la bici». Dietro front. Di nuovo sul Listone. Riccardo Zavatti, presidente dell’Officina Ferrarese, passa in rassegna le vetture della sua “scuderia” che devono aprire la sfilata dei motori e avvisa i piloti: «Pronti eh, che alle otto e mezza si parte». Uno guarda l’orologio: «Riccardo, ma sono già le otto e mezza». Replica: «Aspettiamo un po’, intanto arriva più gente, ma tu stai vicino alla macchina». La gente comincia ad arrivare e per gli “officer” della Mille Miglia, che sarebbero poi gli addetti alle transenne, si fa dura: «Di qua non si passa, giri di là. Alt, stop, voi dove andate? Non si può».

Davanti al duomo staziona il direttore generale del Comune Roberto Finardi, che in questi giorni ha avuto da fare con i sindacati della polizia municipale. E’ al telefono. Starà mica chiamando in servizio i vigili urbani? «No, sono tranquillo, li ho visti partire, ho la fortuna di abitare vicino al Comando. E’ tutto a posto». Brumm. Brumm. Sono le 20.55 Zavatti ha dato finalmente il via: in Martiri della Libertà passa questa anteprima della Mille Miglia che miscela Bianchine e Ferrari, vecchie Lancia Flavia e rarissime Jaguar. Poi dal Castello partono alcune decine di “500”, una rappresentanza di quelle che domani prenderanno parte al raduno 500 Best in Show. Tra i vapori della benzina si alza un aroma di pastasciutta. Promana dai vassoi dei camerieri che fanno l’andirivieni tra Sapori e Dintorni (la cucina allestita sul Listone) e il cortile del Castello dove viene servito il buffet: in mezzo a tante macchine che scorrazzano e strombazzano in Martiri della Libertà loro, i camerieri, debbono farsela per forza a piedi. Deve essere questo lo slow food. Alle 22 circa sbaracca anche il buffet. E’ ormai tempo di prendere posto per l’arrivo delle cento Ferrari, che alle 23 fanno da apripista alle 384 vetture della Mille Miglia, che ritorna a Ferrara dopo due anni e che Ferrara sa accogliere come si deve.

Marcello Pradarelli

Club Officina Ferrarese del Motorismo Storico

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